inaugurazione: sabato 9 Marzo 2024 hh 17.00 | sala mostre
LO SPECCHIO :: fotografie di DANIEL MURTAGH
Le due mostre allestite al Museo, raccontano il lavoro di Daniel Murtagh, fotografo ritrattista dal 1995, che dopo essersi diplomato al Pratt Institute di Brooklyn, si è trasferito nel New Mexico e successivamente a San Francisco, dove ha trascorso i successivi sette anni definendo uno stile di lavoro che continua ad evolversi.
Come creatore cerca un’esperienza, cercando di far entrare lo spettatore in una narrazione cinematografica. E’ un fotografo ritrattista che vede in un volto particolare un'opportunità per esprimere qualcosa di personale e allo stesso tempo potenzialmente universale.
inaugurazione: sabato 9 Marzo 2024 hh 17.00 | sala mostre
MOSTRA NEL CASSETTO:
MARIA MAESTRI CAVALLARI (1922 - 2012)
NELL’ARCHIVIO DEL CINEFOTOCLUB BRESCIA
Fino alla scomparsa del marito, Maurizio Cavallari, era stata la modella dei suoi ritratti. Si avvicina alla fotografia come scatto a partire dal 1987, quando entra nel Cinefotoclub, seguendo un corso base e prendendo parte attivamente alla vita del circolo e partecipando ai tre concorsi nazionali indetti ogni anno. E’ come se avesse preso il testimone del marito, continuando a fotografare fino a quando la malattia non le ha più permesso di farlo.
Si è rivolta in particolare modo alla fotografia a tema sociale, fotografando le persone, i bambini, gli emarginati, creando con essi empatia e un legame che traspare nelle sue immagini. Si è dedicata alla fotografia all’infrarosso, realizzando nel 2007 una mostra
presso il Museo.
Negli anni 2000 dall’analogico è passata al digitale, continuando a raccontare sia in bianco e nero che a colori, i mille volti e avvenimenti di Brescia e della sua provincia. Un suo ritratto mentre fotografava la storica corsa della Mille Miglia, è stato pubblicato
nella seconda pagina della rivista Quattro Ruote, a sottolineare una passione, che nemmeno in tarda età, era andata ad affievolirsi
SPECIALE SPAZIO SOCI: Peindre la nostalgie
Anton David Rea si avvicina al mondo della fotografia verso la fine del 2021. L'ispirazione nasce collezionando cartoline vintage a soggetto umano e dalla passione per la pittura del XVIII e del XIX secolo. Il suo scopo è creare immagini a cavallo fra antico e moderno, piccoli quadri di luce che offrano romanticismo e malinconia. Appaiono quindi nei suoi lavori echi classici (Bacco, Artemide), la sensualità femminile (La margherita, L'ennui), l'intensità del momento o dello sguardo (L'ispirazione, Nei tuoi
occhi).
MOSTRA STORICA A CURA DI GABRIELE CHIESA
Fotografia alternativa di Filippo Natali
Selezione di opere fotografiche eseguite con processi alternativi storici reinterpretati
creativamente da Filippo Natali.
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MOSTRA “LE VETRINE DELLA CONTRADA”
Appunti d’inverno di Tiziana Prati
ORARI DI APERTURA: MART-MERC-GIOV 9-12 / SAB-DOM 16-19
INGRESSO LIBERO
Contrada del Carmine, 2F Brescia
inaugurazione: sabato 10 Febbraio 2024 hh 17.00 | sala mostre
TRA LE PIEGHE DELLA LUCE. AL CONFINE DELL’OMBRA fotografie di Erminio Annunzi
Esistono mondi che la luce, per quanto tenue, è in grado di creare, plasmare e mostrare. La luce è sfuggente, insinuante e, al tempo stesso, illuminante. Svela, rileva e sottolinea. E’ tra le pieghe della luce che vite effimere, plasmate da un destino deciso dalla “Natura” si palesano: delicate volute si dischiudono presso il limite che luce ed ombra creano. Rivoli di vite sospese sul filo del tempo, connesse in uno spazio infinito, in cui il confine delle ombre, crea un limite che separa la vita e la morte.
Luce ed ombra si muovono alla perenne ricerca di un equilibrio che sovente a noi umani sfugge. E’ sulla soglia esistente tra spazio, tempo ed equilibrio, in cui tutte le cose vivono, che i cercatori, in grado di varcare il confine,
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inaugurazione: sabato 10 Febbraio 2024 hh 17.00 | sala mostre
IL LAGO DI ISEO fotografie di GRAZIANO ALGHISI
Il lago 65, 186, 251. La sequenza di cifre non è casuale, ma rappresenta, rispettivamente, la superficie, l’altitudine e la profondità̀ di uno dei laghi più suggestivi d’Italia Affettuosamente chiamato dai lombardi Lac d’Izé o Sebin, il lago d’Iseo è uno specchio d’acqua che pullula di vita, un luogo fatto incontri, esperienze e opportunità̀. Dalla sua nascita in poi, anno dopo anno, il lago è sempre stato lì, incuneato tra quelle che oggi sono le province di Bergamo e Brescia, testimone silenzioso di mille eventi. Nelle sue vicinanze si sono intrecciate pagine importanti di storia e nel corso dei secoli il
Serbino ha attirato molti popoli, ha richiamato gente da oriente e da occidente, da settentrione come da meridione. Questo progetto nasce da una sensazione che fin da piccolo il fotografo ha sempre avuto riguardo a questo lago, che si trova vicino a dove vive.