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Museo Nazionale della Fotografia - Brescia

rojas

Sabato 21 maggio 2022 ore 17

 

INCONTRO CON L'AUTORE:
Cinzia N. Rojas


Il mio interesse verso la fotografia mi ha portato ad approfondire varie tecniche spesso con un approccio sperimentale. Nel nostro incontro presenterò inizialmente immagini dei primi lavori di ricerca sulla natura e l'identità del medium fotografico, in cui tanto l'analogico quanto il digitale sono portati agli estremi.
Il risultato sono stati piccoli oggetti tridimensionali fatti di gelatina fotosensibile da una parte, e dall'altra, grandi matrici numeriche in cui il nostro occhio riesce a cogliere una parte del referente originario dell'immagine.
Mostrerò lavori realizzati su diversi supporti e in diversi modi, con filtri analogici, in digitale, con tecniche off-camera. Riguardo a queste ultime, mostrerò alcuni chimigrammi.
Anche nelle opere più recenti è presente l'intento di portare la fotografia oltre i propri limiti: negli ultimi anni lavoro con una immagine fotografica che si trasforma nel tempo.
Si dice che la fotografia congeli l'attimo, lo renda eterno: stampando su ghiaccio, io ho cercato di fare il contrario, di lavorare con una immagine fotografica che nasce, prende forma e si consuma, lasciando allo spettatore che assiste dal vivo al procedimento, il ricordo di una immagine viva, vicina nella sua essenza alla natura vitale e caduca che appartiene a noi umani.
Insieme all'opera 'Si sciolgono i ghiacciai', 'Narciso' è il primo lavoro appartenente a questa ricerca.
L'opera ha inizio con la stampa fotografica manuale di un autoritratto, in cui il supporto utilizzato è il ghiaccio e non la carta.
In questo caso estremo, l'acqua è la conditio sine qua non per la nascita dell'immagine, ma è contemporaneamente l'elemento che la porterà verso la dissoluzione.
Come nel mito di Narciso, anche qui l'acqua svela l'immagine ma al contempo ne causa la fine.
Eccezionalmente l’immagine fotografica non è più statica, ma prende vita e si trasforma liberamente e nel tempo, ed è viva per se stessa e non in funzione del referente.
Gli scatti finali che presento documentano le diverse fasi di vita dell'opera divenendo opera essi stessi.
In 'Racconti Brevi', successivo a 'Narciso', ogni racconto è formato da istantanee che documentano l’evoluzione di una stampa manuale su ghiaccio a partire da foto di antiche statue di donne romane. Le statue sono impassibili, statiche, non cambiano nel tempo proprio come le foto, hanno una durata millenaria che potremmo considerare quasi eterna rispetto a quella umana. La stampa su ghiaccio, al contrario, è viva, e a differenza delle sculture, si trasforma nel tempo. Con lo sciogliersi del ghiaccio la stampa si dissolve, rendendo effimera un'immagine che consideravamo duratura.


Queste immagini, con la loro tensione, riportano in vita il carattere umano di queste donne a cui le statue furono dedicate, in una fusione di eterno ed effimero.
Questi lavori superano l'approccio classico alla fotografia: qui non è rilevante il vincolo con la realtà esterna e con ciò che è stato, ma diviene fondamentale ciò che accade, che è in divenire di per sé.
Se questo è vero, allora l'immagine fotografica non è più la Morte piatta di cui parla Barthes, né è un anacronismo: se il noema della fotografia è 'l'essere stato', il noema di queste immagini fotografiche è 'l'essere ora'.
Biografia Cinzia N. Rojas
Artista e fotografa italomessicana, dopo la laurea in architettura consegue un diploma di II livello in Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Successivamente approfondisce la fotografia presso l'Institut d'Estudy Fotografics de Catalunya (IEFC) a Barcellona.
Conduce un'attività di ricerca e sperimentazione sull'immagine e sulle possibilità della fotografia in ambiti ancora poco indagati sia in formato digitale che lavorando in camera oscura. Indaga la fotografia nel senso più puro della definizione, rendendo protagonista la luce e le impronte che questa lascia sulla materia sensibile. Lavora con immagini eteree, quasi intangibili, effimere e a volte illusorie, come la natura propria della luce.
Ha partecipato a diverse mostre e festival in Europa e vinto diversi concorsi (Best 15 award, Paratissima Torino; Latin America Fotografia LAF organizzato da American Illustration - American Photography; '2015: ANNO DELLA LUCE' organizzato da PHOS Torino; Menzione d’Onore 12th Julia Margaret Cameron Award).
È stata selezionata per la XIV Biennale di Fotografìa di Olot (SP) e per il festival biennale 'Mirades' di Torroella de Montgrì (SP).
Dal 2016 il suo lavoro è presente nella collezione del MUSINF di Senigallia e nel Fondo Malerba per la Fotografia.
Il suo lavoro è stato pubblicato sui libri 'Il corpo solitario' Vol. 2 e Vol. 3 a cura di G.Bonomi, e sulla rivista messicana di fotografia Cuartoscuro 171/2021.
Ha tenuto workshop di tecniche off-camera e cianotipia presso il museo MAXXI di Roma.
Vive e lavora in Italia e in Spagna.

 


presso la sala mostre e conferenze in C.da Carmine,2F Brescia

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