In esposizione dal 15 Luglio al 3 Settembre 2023 | inaugurazione: sabato 15 Luglio ore 17:00
"RIBELLI - 50 MAIN STREET REVISITED” :: fotografie di PIERO RIBELLI
"RIBELLI - 50 MAIN STREET REVISITED” FOTOGRAFIE DI PIERO RIBELLI
Nel contesto della designazione di Brescia e Bergamo quali Capitali della Cultura per il 2023, il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia annuncia con entusiasmo
l'inaugurazione dell'affascinante mostra fotografica "RIBELLI - 50 MAIN STREET REVISITED” del fotografo Piero Ribelli. Questa accattivante raccolta é basata sull'acclamato libro "50 MAIN STREET, The Face of America," un diario di viaggio che ha portato l'autore attraverso gli Stati Uniti percorrendo 26.000 km in auto, 50.000 km in aereo, lunghe ore in treno e persino traghetti per trovare 50 soggetti in 50 paesi, in ciascuno dei 50 Stati, tutti allo stesso indirizzo: 50 MAIN STREET, quella Main Street che rappresenta l!America nell!immaginario collettivo. La mostra cattura l'essenza dell’America attraverso paesaggi accattivanti e ritratti sorprendenti che mostrano la diversità e la profondità del popolo americano, celebrando le loro storie e fornendo uno sguardo sulle loro vite. L’ obiettivo con "RIBELLI - 50 MAIN STREET REVISITED’ è quello di sfidare preconcetti e incoraggiare il dialogo mettendo in mostra il vibrante arazzo della vita americana, evidenziando le storie di questi straordinari individui, sperando di spostare la narrazione dalla divisione all’unità, sottolineando valori, sogni e aspirazioni condivisi.
Giovedì 20 luglio alle ore 19 si terrà l’incontro con il fotografo
In esposizione dal 15 Luglio al 3 Settembre 2023 | inaugurazione: sabato 15 Luglio ore 17:00
CIBACHROME di Luciana Mulas
CIBACHROME di Luciana Mulas
Nel 2017 il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia ha ricevuto l’imponente archivio della fotografa Luciana Mulas, donato dalla figlia Eva Matteotti. Luciana Mulas, nata nel
1930 e scomparsa nel 2017, ha fotografato per trent’anni i volti dei personaggi del panorama culturale tra gli anni 70 e gli inizi del nuovo millennio.
La fotografia è stata una vocazione di famiglia, i fratelli Ugo, Maria e Mario sono fotografi, Mario Dondero e Franco Piavoli frequentavano la casa Mulas a Pozzolengo,
paese bresciano tra il Lago di Garda e le colline moreniche.
Nel 1961 avvenne il passaggio al professionismo, Luciana iniziò a fotografare con il fratello Mario gli spettacoli del Piccolo Teatro di Milano e nel capoluogo lombardo nel
1973 aprì il proprio studio personale. In quegli anni Luciana era ovunque, fotografò il Cenacolo di Leonardo per il New York Times, frequentò i teatri italiani di Milano,
Genova, Prato, Torino, Brescia. Lavorò inoltre per la Triennale di Milano e per i più importanti festival teatrali e cinematografici.
In esposizione dal 15 Luglio al 3 Settembre 2023 | inaugurazione: sabato 15 Luglio ore 17:00
MOSTRA NEL CASSETTO: EUGENIO BRESCIANI
Nato a Leno nel 1928, socio del Cinefotoclub dal 1972, era appassionato anche
di disegno e pittura ad olio, frequentando con gli amici Lucio Vecchi e Remo
Ziglia i corsi dell’AAB. Si avvicinò alla fotografia fin dall’adolescenza, dedicandosi
in particolare al paesaggio. Molto preciso nella cura e nell’ordine del suo archivio,
ha lasciato una vastissima produzione, che spazia dall’iniziale bianco al nero al
colore, toccando diversi soggetti, tra i quali con grande empatia troviamo scatti
dedicati ai bambini, alla loro gioia, ai loro giochi, alla loro naturalezza e
spontaneità. Nel corso della sua produzione, ha partecipato a numerosi concorsi
fotografici e pittorici, a livello nazionale e internazionale. Il figlio alla scomparsa
del padre ha donato al Museo le stampe originali della lunga produzione
fotografica di Eugenio Bresciani.
SPECIALE SPAZIO SOCI: Valentino VITALI
MOSTRA STORICA A CURA DI GABRIELE CHIESA ANTICHI STUDI FOTOGRAFICI
BRESCIANI
Fotografi e studi fotografici a Brescia nella seconda metà dell’Ottocento
In esposizione dal 10 Giugno al 9 Luglio 2023 | inaugurazione: sabato 10 Giugno ore 17:00
CINQUANTACINQUE :: FOTOGRAFIE DI GIOVANNA MATASSONI
mostra in collaborazione con GFS - gruppo fotoamatori sestesi
Il ricordo è labile, parafrasando, qual piuma al tempo. Magari un po’ meno, dalla comparsa della fotografia, il cui uso sociale più diffuso è legato appunto alla memoria e al desiderio di farla vivere nel tempo. Conservate alla rinfusa nelle scatole da scarpe, dimenticate in qualche libro o nei cassetti, o ben ordinate negli album genealogici da salotto non importa, le fotografie sono comunque le impronte disseminate lungo il nostro cammino esistenziale.
Ma a dispetto di un’apparente linearità, tempo e fotografia si intrecciano secondo un diverso fluire, con un tempo della storia e uno personale, che nella dimensione sospesa della fotografia seguono proprie traiettorie emotive, alla ricerca di ciò che di noi sentiamo esserci, nascosto da qualche parte. Qualcuno li chiama bilanci, e “Cinquantacinque” è appunto un titolo che offre la chiave per entrare in questo lavoro intimo di Giovanna Matassoni, che si apre alla condivisione generazionale di quel mondo in rapida trasformazione celebrato dal prato della Via Gluck.