dal 11 al 13 Ottobre 2024 :: San Felice del Benaco (Brescia)
Curatrice Museo Nazionale della Fotografia di Brescia
I COLORI DI GIAMBATTISTA PRUZZO – San Felice del Benaco, Palazzo Ex Monte di Pietà
Uno dei grandi fotografi bresciani riceve, ad oltre quarant’anni dalle sue prime fotografie, una nuova risonanza all’interno del panorama nazionale: una mostra antologica e una pubblicazione monografica che ripercorrono il viaggio fotografico di uno tra i pionieri del colore e della fotografia allestita, autore creativo e innovativo, sperimentatore e regista della realtà.
Nel momento storico in cui lo statuto della fotografia è costantemente messo sotto accusa dall’arrivo di strumenti e tecnologie sempre più sofisticati, il lavoro fotografico di Giambattista Pruzzo ci apre gli occhi verso una riflessione sul concetto di fotografia come creazione artistica, come allestimento della realtà e del mondo.
IL GARDA, SCONOSCIUTO E DIMENTICATO – San Felice del Benaco, Chiesetta del cimitero vecchio
Una selezione di fotografie provenienti dall’Archivio del Museo Nazionale della Fotografia di Brescia realizzate dai soci del Cinefotoclub, che ci portano a fare un salto all’indietro nel tempo e con freschezza e intensità di visione, ci mostrano come era il Garda negli anni ’70. Un viaggio tra castelli, palazzi, chiese e cascine, ulivi e limonaie, centri turistici noti e borghi poco conosciuti, un viaggio tra terra e lago, tra albe e tramonti. Testimonianze fotografiche che documentando il prima e che portano inevitabilmente lo spettatore ad un confronto interessante con il presente.
IL NOVECENTO NELLA FOTOGRAFIA BRESCIANA – Cisano, Fondazione Cominelli
La mostra raccoglie una selezione di fotografie provenienti dall’archivio del Museo Nazionale della Fotografia di Brescia di alcuni importanti fotografi bresciani del dopoguerra: Giordano Anselmi, Eros Fiammetti , Piero Vistali, Piero Gerelli, Giuseppe Pellegrini, Piero Manenti.
Attraverso il loro bianco e nero e il loro sguardo sulla quotidianità che vivevano ogni giorno, hanno raccontato quei mestieri, quei modi di vivere, quel“piccolo mondo antico” che sentivano si sarebbe inevitabilmente perso. Hanno lasciato traccia di persone, di luoghi, di gesti antichi che ancora oggi colpiscono per la loro spontaneità e delicatezza.
VIAGGIO IN ITALIA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO – Portese, Chiesetta Sant’Anna
Le città d’arte e di storia italiane, gli scavi archeologici, i musei… erano mete del turismo culturale della ricca borghesia che nella seconda metà dell’Ottocento considerava il Grand Tour come un’importante esperienza educativa. Così come la frequenza di una prestigiosa università, l’aver viaggiato attraverso l’Europa e particolarmente in Italia offriva una formazione sul campo indispensabile per integrare la conoscenza della storia e dell’arte classica acquisita attraverso gli studi teorici.
La stampa commerciale in fotoincisione non era ancora tecnologicamente matura ed i viaggiatori acquistavano dai più prestigiosi editori e fotografi le stampe fotografiche all’albumina che servivano per mostrare ad amici e parenti i luoghi visitati, una volta rientrati nelle loro lontane residenze. L’immagine dell’Italia si diffuse nella consapevolezza culturale europea e mondiale attraverso queste antiche fotografie che descrivono luoghi che il tempo ha trasformato, ma che restano preziose testimonianze del passato.
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