Eros Fiammetti: Astrio
inaugurazione: sabato 9 marzo 2013 ore 16:00
esposizione Sala Mostre e Conferenze fino al 28 marzo
ASTRIO UN PAESE DELLA VALLE CAMONICA
E’ molto piacere che ho accettato di esporre queste fotografie negli spazi espositivi del Cinefotoclub di Brescia, sono immagini sicuramente datate e, parrà strano , è la prima volta che ho l’opportunità di esporle a Brescia. E’ lavoro realizzato nella seconda metà del secolo scorso e racconta di ambienti di persone di vita di un paese della alta valle Camonica, Astrio comune di Breno.
Giannetto Valzelli , critico del Giornale di Brescia recentemente scomparso, nella presentazione del libro relativo a queste fotografie ha scritto “Quelle due o tre cose che fanno l’album – il paesaggio, la gente, i sentimenti – bisognerebbe lasciarle esposte per sempre , alla portata di tutti, in un luogo che non sia un museo, dove ognuno possa tornare sul bandolo dei ricordi e delle riflessioni. Perché, se è vero che nella fissità dell’immagine ci è dato di ritrovare il passato, in essa ci è pure consentito di guardare, sentire ritrovare – in pieno palpito di vita – qualcosa che appartiene a tutti.
Infatti la montagna descritta in queste fotografie pur essendo la montagna della memoria è montagna di tutti. Troppo spesso l’uomo dimentica le sue origini, da dove viene. Non pretendono di essere capolavori, più semplicemente tendono a fissare tendono a fissare emozioni, sentimenti, scampoli di un passato che, per la frenesia della vita odierna, sembra preistoria.. gli acciottolati come perle sgranate, le logge come palchi sul palcoscenico della natura incontaminata e sullo scorrere del tempo, le luci folgoranti fra i larici come sciabolate, le case imbiancate come sepolcri, i boschi come cattedrali, i bianco-neri dell’ultima neve come astrazione , e poi la gente. La gente , la figura umana , è sempre stata per il punto di forza di ogni mio lavoro. Immaginare un ambiente senza la presenza dell’uomo mi è sempre sembrato un esercizio estetico, magari prezioso, ma fine a se stesso. Non ho mai indugiato sulla maestosità del paesaggio, se pur affascinante, ho sempre indagato l’uomo – nella fattispecie maschio o femmina – cercando di trasferire nel “ Fermo Immagine “ le sue emozioni, i suoi stati d’animo, la sua espressività, i suoi sentimenti che , a mio avviso, sono il punto di forza, il punto aureo di ogni persona. Questo è sempre stato lo scopo della mia ricerca. Non so se chi guarda queste immagini possa recepire questo mio modo di vedere, di sentire.
Giulio Obici, critico del giornale Paese Sera, nel presentare alcune di queste opere a scritto “Queste foto sono prima di tutto un documento che ai giovani di oggi può rivelare un mondo sconosciuto e agli adulti suggerire un “ memento “ sempre utile in tempi di collettive smemoratezze. Inoltre sono un inno poetico che in tutti noi fa risuonare gli echi della grande narrativa realistica , degli anni cinquanta del Neorealismo Italiano, ma sono anche un inno al Bianco e Nero, a colori, queste foto, direbbero poco o niente , e per giunta sarebbero ormai sbiadite .
Eros Fiammetti A.fiap
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Giorgio Pasotti: Fiori nelle Valli Bresciane
inaugurazione: sabato 9 marzo 2013 ore 16:00
esposizione Spazio Aperto Centro Museo fino al 28 marzo
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"Echoes" by Zefram
inaugurazione: sabato 4 maggio 2013 ore 17:00
esposizione Sala Mostre e Conferenze
“Echoes” di Zefram: dove il reale diventa trampolino verso orizzonti impossibili e dove l’onirico si materializza in fotografie surreali. Dal 4 al 26 maggio, presso il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia.
“Echoes” è un progetto di fotografia concettuale di Zefram, ispirato dall’omonimo brano dei Pink Floyd, un autentico viaggio musicale di oltre 23 minuti.
La fotografia concettuale di Zefram non usa la rappresentazione diretta di un’idea, un’atmosfera o un messaggio, ma utilizza elementi simbolici lasciati alla libera interpretazione del lettore. Nelle immagini create il reale diventa trampolino verso orizzonti impossibili: sono spazi psichedelici, rivelatori di una condizione mentale ed emotiva sospesa, che attentano agli stereotipi della verosimiglianza e disorientano chi guarda.
Per i viaggi interiori delle sue immagini, Zefram parte dalla realtà, ne usa i luoghi e gli oggetti, usa le forme degli umani, spaesate, senza tempo, disperate ed anaffettive. Tutto è silenzio ed il rumore lo fanno i colori.
Ed anche il modo di operare dell’Autore è il più “reale” possibile. Per prima viene la visione, a seguire il progetto e la logistica per realizzarlo, perché le fotografie di “Echoes”, malgrado le apparenze, sono esito di una fase di preparazione e ripresa maniacalmente accurate e di un processo molto meno significativo di post-produzione. Il che segna il paradosso definitivo e concludente: non c’è invenzione digitale nelle immagini di Zefram, ciò che si vede, per quanto irreale, è stato li ... nella realtà.
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BAG MIX 2013 :: Gianfranco Baccelli
inaugurazione: sabato 1 GIUGNO 2013 ore 17:00
esposizione Sala Mostre e Conferenze
Gianfranco Baccelli, nato in Belgio, nel 1956. Autodidatta in fotografia, disegnatore, si è occupato di grafica pubblicitaria. A Baccelli ad un certo punto non è più bastato immortalare la realtà e ha cominciato a realizzare fotomontaggi .Con l’avvento del digitale questa contaminazione di generi è stata resa ancora più accessibile, e grazie alle nuove tecnologie, nelle sue fotografie Baccelli riesce ad intrecciare le diverse discipline espressive, definendosi un creatore d’immagini piuttosto che semplicemente un fotografo. Il mezzo, secondo il fotografo belga, non fa la differenza, è importante il risultato finale, cioè la bellezza, la comunicatività, l’emozione che suscita l’immagine che andiamo a proporre di volta in volta, ma anche la curiosità, lo stimolo a nuove creazioni, l’aver proposto qualcosa di nuovo.
E qualcosa di creativo, originale e personale sarà quello che vedremo nella mostra “Bagmix 2013”, in esposizione presso il nostro Museo dall'1 al 30 giugno. In questa galleria di immagini, vengono proposte elaborazioni parti fotografiche, parti grafiche e parti con interventi pittorici, che rappresentano il percorso creativo dell'artista. Una sorta di evoluzione che procede tra contaminazione di generi, percorrendo la strada onirica del surrealismo per giungere ad opere concettuali, molto personali. Quasi un'autoanalisi collettiva che cerca di portare alla luce emozioni, ricordi e pensieri del proprio inconscio, che cerca di offrire al visitatore-lettore l'occasione di essere, ognuno usando la propria creatività, una sorta di coautore capace di leggere in modo autonomo, facendo leva sul proprio vissuto, sulla propria cultura, sulla propria sensibilità, l'opera davanti alla quale si pone.
Al termine dell'inaugurazione seguirà un workshop dedicato alla fotografia concettuale, tenuto dai fotografi Gianfranco Baccelli e Zefram (Roma), quest’ultimo ha esposto la propria serie fotografica “Echoes” presso il Museo dal 4 al 26 maggio 2013. |
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