In esposizione dal 11 Marzo 2023 al 8 Aprile 2023 | inaugurazione: sabato 11 Marzo 2023 hh 17.00
Piero Gerelli :: Inedite
Nato a Quinzano nel 1922, nel 1950 si trasferì a Brescia dove entrò fare parte del Cinefotoclub cittadino. Per tutta la vita ha lavorato come meccanico, dedicando alla fotografia tutto il proprio tempo libero, raccontando i volti e i luoghi della sua città e della provincia. Ha partecipato a innumerevoli concorsi nazionali ed internazionali con oltre cento premi ottenuti. Nel1969 riceve l’onorificenza A.fiaf (Artist de la Federation International de l’Art Photographique di Berna). Numerose le sue esposizioni personali e collettive; nel 1993 le sue fotografie vengono esposte a New York e nello stesso anno partecipa con le sue fotografie al padiglione Italia di Tokyo.
Grande maestro della camera oscura, nel suo libro “Il fluire della vita” ha scritto: “Questo volume è dedicato a Mariuccia che ha pazientemente sopportato di dividere la casa con una rivale: la camera oscura”.
La figlia Claudia, alla scomparsa del padre avvenuta nel 2017, ha donato l’archivio fotografico di negativi al Cinefotoclub Brescia, che oggi lo conserva, custodisce e valorizza.
Tra i temi ricorrenti della sua fotografia ci sono le persone, all’interno del loro spazio, raccontati nei piccoli eventi quotidiani, in quella dimensione poetica derivata dal neorealismo del dopoguerra. Quella sensibilità di Piero Gerelli come uomo, che gli ha permesso di avvicinarsi alle persone, di cogliere una loro espressione, un loro stato d’animo, una loro sfumatura di spirito. Attraverso un bianco e nero perfetto, le forme prendono vita, si caricano di ricordo, entrano in contatto con il nostro immaginario personale, fatto di storie raccontate, di immagini incastonate nella nostra memoria.
Ci sono i bambini, i loro giochi, le biciclette, c’è lo stupore dei loro volti osservando un palloncino o un musicista in piazza, il divertimento nella fontana del paese. Ci sono vecchie tradizioni, come il palo della cuccagna, ci sono i mestieri manuali di cui oggi stiamo perdendo le tracce, ci sono i fiaschi di vino vuoti fuori dall’osteria a raccontare di lunghe serate trascorse giocando a briscola intorno a un tavolo.
Ha raccontato delle persone non illustri, di quella società che ancora contadina viveva cristallizzata in azioni ripetute e ancestrali o che nelle città sentiva il fremito iniziale del boom economico.
Un cantore dell’umanità, maestro dell’artigianalità in camera oscura, fotografo attento e uomo unico nella sua umiltà, integrità e modestia.
Il paesaggio è stato un genere da sempre molto amato da Piero Gerelli, declinato in diverse modalità, dal classico bianco e nero al magico infrarosso.
Ci sono i luoghi della nostra provincia la Val Vastino e la Valle Sabbia, le colline toscane, le vedute francesi.
L’influenza è quella della fotografia italiana del periodo, di paesaggi senza orizzonte, ripresi con poca profondità prospettica e “schiacciandoli” in una drammatica bidimensionalità, accentuata dalla bicromia del bianco e nero; la natura acquisisce un’essenza non più solo materica ma anche formale.
In altre fotografie si concentra sul dettaglio in primo piano, un ramo in riva al mare o un mare di spighe dorate, in altre è la neve a invitare il nostro sguardo, in altre ancora un filare perfetto di alberi.
Contrada del Carmine, 2F Brescia
ORARI DI APERTURA: MART-MERC-GIOV 9-12 / SAB-DOM 16-19
INGRESSO LIBERO