esposizione dal 7 giugno al 30 giugno 2014 | inaugurazione: sabato 7 giugno 2014 hh 17.00 | sala mostre
"La mé Brèssa" di Piero Manenti
Piero Manenti riceve, a quasi quarant’anni dalla sua prima fotografia, il giusto riconoscimento nel panorama fotografico bresciano: una mostra e una pubblicazione per mostrare alla nostra città la dedizione e la passione di un fotografo che per decenni ha immortalato,i n silenzio e con umiltà, la sua Brescia in tutte le sue sfaccettature, ritrovandola nei visi dei personaggi che nell’arco della sua produzione ha incontrato.
Non a caso la mostra porta il titolo La mé Brèssa: la Brescia degli angoli nascosti della provincia, dei vicoli del centro storico, delle persone messe ai margini, dei mestieri ora scomparsi. Piero Manenti negli anni '70 viveva quotidianamente il centro storico: abitava in Contrada San Giovanni e aveva il proprio laboratorio di falegnameria in Vicolo dell’Anguilla, nel cuore pulsante del Carmine, quel quartiere che per molti rappresentava qualcosa da cui prendere le distanze. Manenti conosceva l’umanità che abitava queste vie, la gente per questo si fidava di lui e di conseguenza da lui si lasciava fotografare senza timore. Ha sempre amato fotografare le persone, con quella buone dose di audacia e intraprendenza, che gli permettevano di avvicinarsi, entrare in confidenza e scattare. L’operazione artistica dello scatto preferiva viverla da solo: all’epoca si diceva che “a morose e a fotografare era meglio andare da soli” e questo lo faceva aggirandosi per la città e per la provincia con le sue Nikk omat o Minolta a pellicola con obiettivo 50 mm, quell’obiettivo che lo stesso Henri Cartier-Bresson diceva riuscire a restituire un’immagine in tutto simile a quella vista dall’occhio umano e permetteva di avvicinarsi maggiormente alle persone. Emoziona vedere oggi in queste immagini in bianco e nero di Piero Manenti, un centro storico che non c’è più ma che fa parte ormai del nostro immaginario collettivo. ll centro storico della nostra città, e in particolare la zona del Carmine, negli ultimi anni sta vivendo una nuova primavera: gente che passeggia la sera per i suoi vicoli, ragazzi che affollano fuori e dentro i suoi locali, luci e colori. Suoni.
Sono fotografie nel puro stile “da strada”, che Manenti curava dalla fase della ripresa alla fase dello sviluppo e stampa in camera oscura: ha immortalato la vita, il brusio, la tranquillità, la quotidianità di un quartiere che per troppo tempo è stato considerato “pericoloso”. Un’umanità varia, che si ferma o cammina per Vicolo Borgondio, Pozzo dell’Olmo, Contrada Carmine. Colpisce ora vedere lo Stagnì che riveste di stagno le pentole di rame, la straccivendola con il suo carretto di legno che stanca si siede a chiacchierare con i passanti o la signora che nel suo laboratorio crea a mano pupazzi e giocattoli. Ci sono le strade non ancora asfaltate, i muri dismessi, la signora indaffarata in un cortile che non era altro che la sua casa, la venditrice di lavanda che sul sagrato di San Pietro in Oliveto consuma il suo frugale pasto, i bambini che divertiti corrono su un carretto per gli stretti vicoli. Ci sono anche i momenti di festa come il matrimonio in Vicolo Borgondio e la festa in Maddalena con i visi divertiti dei partecipanti al gioco del tiro alla fune.
Ma non solo centro storico: troviamo fotografie scattate nella nostra provincia, in Franciacorta, a Borgonato, in Val Brandet, a Campo Vecchio. Immagini della fine degli anni '70, dei primi anni '80 del 1900, in cui tutto sembra così lontano ora, di fronte ad un centro storico che è meta della mondanità e delle serate dei bresciani. Fotografie come documenti, come testimonianze, cariche di emozione, velate di quella nostalgia e di ricordo, di quella patina di “mondo antico” a cui siamo indissolubilmente legati, che fa parte del nostro modo di vivere il centro storico, in cui abbiamo ancorate le nostre radici.
(dall’introduzione al catalogo di Luisa Bondoni)
BIOGRAFIA
Piero Manenti nasce a Cossirano - Trenzano, il 12 gennaio 1939. A ventidue anni si trasferisci a Brescia, dove tutt'ora risiede. Inizia a fotografare nel 1975, dopo essersi iscritto al Cinefotoclub di Brescia, dove oggi continua ad essere un prezioso collaboratore. Ha ricevuto numerosi primi premi a concorsi fotografici nazionali. Ha partecipato a più di cinquanta mostre fotografiche collettive e a numerose mostre personali, tra cui ricordiamo Brescia moderna presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia negli anni '80 e nel 2013 Sensazioni in bianco e nero presso la Sala dei Santi Filippo e Giacomo.Le sue fotografie sono pubblicate su importanti volumi fotografici: Brescia, antica della Lombardia, Brescia, la città degli anni '90, I Brusafer della Franciacorta, 50 anni di storia in un click e 1953-2013: 60° anniversario Cinefotoclub. E' stato insignito dalla FIAF dell'onorificenza di BFI, Benemerito della Fotografia Italiana.
Contemporaneamente:
inaugurazione mostra Maria Maestri Cavallari
MOSTRA NEL CASSETTO: ROSANNA VIAPIANA
Orari di apertura:
esposizione dal 7 giugno al 30 giugno 2014. Orari di apertura: martedì-mercoledì-giovedì 9-12 Sabato e domenica: 16-19
Ingresso libero e gratuito
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