esposizione dal 6 al 28 giugno 2015 | inaugurazione: sabato 6 giugno 2015 hh 17.00 | sala mostre
GUARDANDO LE VETRINE di ROBERTO PESTARINO
Girare per negozio, lo facciamo un po’ tutti vero? E siccome i soldini sono quelli che sono purtroppo spesso ci si limita a guardare.
Ci siamo mai fermati a guardarli? Non per i vestiti o i gioielli che hanno, ma per i segni sui loro volti semplici, i colori delle luci , le posizioni traballanti.
Roberto Pestarino a volte lo fa e in tutto questo legge una forma di poesia, che ci ripropone attraverso questa particolare mostra.
BIOGRAFIA:
Vive da solo senza televisione dal 2004 e con 4 gatti in aperta campagna in un paese chiamato Gavazzana della provincia di Alessandria. Per anni ha sempre rifiutato le fotografie in sé.
Tutto è iniziato col voler fotografare un fiore..o meglio aveva i vicini di casa che continuavano a chiedere aiuto per caricare le loro foto ricordo..un giorno mentre viaggiava in auto vede in un campo un girasole vivo in mezzo a tanti abbandonati..allora corre in supermercato e compra la sua prima macchina fotografica. Una compattina..ritorna dal girasole e lo fotografa. Ecco da quel giorno non ha più smesso. Dopo quel giorno ha trascorso un anno a fotografare senza studiare o frequentare corsi. Poi le cose son cambiate e ha iniziato a frequentare altri fotografi , adesso è orgoglioso di esser il presidente del circolo fotografico Oltregiogo fotografia di Serravalle Scrivia (Al). Le macchine fotografiche che più ama sono le Olympus, ma utilizza anche una Sony a pellicola una vecchia Kiev 88 e una macchina a medio formato.
Sito web: www.fotorobit.it
Contemporaneamente:
sala mostre, "Attimi" di PAOLO BELLICINI
MOSTRA NEL CASSETTO: LO STUDIO BRAGADINA NEI PRIMI ANNI DEL 1900
Lo studio Bragadina ha visto succedersi le mode e le tendenze cittadine: attivo dal 18 ottobre 1915 al 1980, ha percorso con le proprie fotografie settant’anni di volti bresciani. Situato al numero 12 di Via San Martino della Battaglia, fondato da Antonio, classe 1885, che dopo un apprendistato
presso Cesare Allegri, un breve sodalizio con Giuseppe Quadrella in Via Santa Chiara e un’esperienza come ritoccatore di immagini a Milano, apre quello che sarebbe diventato uno degli studi fotografici più importanti della nostra città.
Lo studio era specializzato nel ritratto e per le sue stanze passava una clientela selezionata composta dalla borghesia cittadina delle professioni e degli affari. Con un gusto ancora romantico, fatto di scollature e sbuffi di pizzo barocchi, giochi di specchi e richiami alla pittura troviamo i ritratti di Antonio.
Le mode cambieranno quando a lavorare inizierà il figlio Stanislao, che diventerà il fotografo di quelle ragazze che aspiravano ad assomigliare ai volti dei rotocalchi popolari, che subivano l’influenza del miracolo economico del dopoguerra e il fascino dei concorsi di bellezza. Troviamo in queste immagini garbo, eleganza, belle donne che stimolano la vanità e i desideri. Ritratti come foto-ricordo, come cartes de visite, come tasselli che ci servono a ricostruire i gusti e le tendenze dell’epoca. Troviamo anche vedute e scorci di paesaggi, che come cartoline ci portano in un mondo fatto di armonia e di quiete. Purtroppo l’Archivio Bragadina venne distrutto durante i bombardamenti del 13 luglio 1944. Fortunatamente una parte di esso è custodito qui nell’Archivio del Museo Nazionale della Fotografia e per un mese queste immagini continueranno ad incantarci con la loro eleganza e raffinatezza. (Luisa Bondoni)
Orari di apertura:
in esposizione fino al 28 giugno 2015. Orari di apertura: martedì-mercoledì-giovedì 9-12 Sabato e domenica: 16-19
Ingresso libero e gratuito