inaugurazione: sabato 9 ottobre 2021 hh 17.00 | (sala mostre contrada del carmine,2F Brescia)
I MAESTRI ITALIANI DEGLI ANNI 50 NELL’ARCHIVIO DEL MUSEO
La mostra raccoglie una quartina di stampe vintage originali dei grandi fotografi italiani
che hanno operato negli anni 50 del secolo scorso.
Tra i nomi ricordiamo Gino Danti, Fausto Schena, Antonio Persico, Alfio Pellegrini, Giulio
Parmigiani, Danilo Allegri e Piero Gioppo, di cui verranno esposte stampe fotografiche
vintage, facenti parte dell’Archivio del Museo.
Le fotografie parteciparono a concorsi e mostre nazionali e oggi riprendono vita in
questa esposizione omaggio alla grande fotografia italiana.
MOSSO CREATIVO di FABIO CIGOLINI - BFI
Il mosso creativo è un effetto che ottieni intenzionalmente. Non è un errore, non è una fotografia “sbagliata”. Questa tecnica ti permette di ottenere risultati molto vari, che
vanno dal tocco pittorico al risalto che è in grado di dare ai soggetti in movimento, all’interno di un’inquadratura nella quale siano anche presenti soggetti statici.
Il mosso creativo è una tecnica fotografica di grande valenza artistica e comunicativa associabile senz’altro al tocco di pennello che il pittore dona ai suoi dipinti.
Ernst Haas è stato un pioniere anzi, un maestro del mosso creativo. La sua fotografia non è astratta, è un tentativo ben realizzato di conciliare la fissità dello scatto con il
movimento esistente prima e dopo.Nel fotografo austriaco il concetto di tempo statico non esiste; esiste il suo divenire, e ci mostra che è rappresentabile in una forma
elegante, attraverso uno stile pittorico personale quanto irripetibile. Lo stesso Haas diceva: “Ho voluto liberarmi dal classico momento statico per ottenere un’immagine
che esprimesse anche il concetto del tempo”.
Anche le fotografie di Fabio Cigolini sono volutamente mosse, scattate con tempi di esposizione più lenti in maniera da rappresentare il movimento. Al di là del luogo fisico,
della persona o dell’oggetto che ha rappresentato, ha l’obiettivo di riflettere la gioia di guardare e la gioia dell’esperienza umana.
E così troviamo immagine riprese alle raffinate automobili della mitica corsa Mille Miglia, i balarì del tradizionale carnevale di Bagolino, le slitte con i cani circondati dal candore
della neve, i ciclisti ed i maratoneti, come le ballerine che si muovono raffinate e leggere sul palco. Il tutto reso ancora più personale dalla scelta del bianco e nero, che rafforza e
sottolinea il grafico ed i contrasti, recuperando il senso della fotografia dinamica inseguita dai pioneri delle origini.
IL FOTOGRAFO FABIO CIGOLINI BFI
Fabio Cigolini nasce il 14 marzo 1957 a Brescia, dove risiede.Nel 1982 si avvicina alla fotografia presso un piccolo circolo cittadino “Galileo”, al quale si associa per apprendere l’arte della stampa in camera oscura.Nel 1984 si iscrive al Cinefotoclub Brescia, all’interno del quale, grazie allo scambio e al confronto con altri appassionati, cresce fotograficamente affinando la tecnica e l’inquadratura, ottenendo all’interno del gruppo numerosi riconoscimenti.Fotografo poliedrico e sperimentatore, non ha mai scelto un genere specifico, spaziando dal ritratto al paesaggio, dalla macro alla fotografia di strada, dalla naturalistica all’architettura.Con l’avvento del digitale abbandona la pellicola e nel 2001 con una delle prime reflex digitali, la Nikon D100, e si dedica alla postproduzione e alla successiva stampa, trasportando nei propri progetti realizzati con le nuove tecnologie quella stessa passione che agli esordi lo aveva
invogliato ad avvicinarsi alla fotografia e alla camera oscura. Compie numerosi viaggi in Irlanda, Scozia, Norvegia, Estonia, Finlandia, New York, solo per citare alcune destinazioni, che si trasformano in un’occasione per affinare lo sguardo, sperimentare composizioni ed inquadrature, conoscere il mondo attraverso la macchina fotografica. Questi scatti vengono poi raccolti ed inseriti in video proiezioni sonore da lui stesso realizzate.Nel 2002 la Federazione Italiana Associazione Fotografiche gli assegna il titolo Onorifico “BFI" (Benemerito della Fotografia Italiana) per il lavoro svolto nel campo della fotografia e della sua valorizzazione e promozione.Nel 2005 con la fotografia "London" viene selezionato con altri nove autori italiani a rappresentare l'Italia al 17° Salone d'Arte Fotografica "Il Volto delle Nazioni" 13° MONDIALE FOTOFESTIVAL-CENTRO ARTE VISIVE BATANA a Rovigno (Croazia) per la mostra e relativo volume in occasione del 55° anniversario dell'attività fotografica e del 20° anniversario della Photo Art Gallery "Batana" dove oltre a l'Italia partecipano altre otto nazioni: Francia, Croazia, India,Cina, Lussemburgo, Pakistan, San Marino e Gran Bretagna.Nel 2006 lascia il Cinefotoclub-Brescia per una pausa riflessiva, frequentando per alcuni anni il Gruppo
Ricerca Immagine di Iseo.Nel 2012 rientra nel consiglio del Museo Nazionale della Fotografia Cinefotoclub Brescia ricoprendo la carica di vicepresidente e in seguito di
Direttore del Museo. Pensionato dal 2015, dedica il proprio tempo libero all’attività e alla programmazione del circolo.
MOSTRA NEL CASSETTO:
BRESCIA FERITA. La città ed i bombardamenti 1944/45
Tra il 1944 e il 1945 la nostra città venne colpita da una immensa tragedia, molte parti
della città e della provincia vennero dilaniate dalle incursioni aeree. della seconda
guerra mondiale.
Centinaia di abitazioni furono distrutte o danneggiate. Vennero colpiti il centro della
città, la zona industriale, la stazione ferroviaria. Furono colpiti non solo gli obbiettivi
militari ma l’intera comunità venne ferita. Purtroppo di qualche angolo della vecchia
Brescia non è restata alcuna traccia, nemmeno una fotografia.
Il bombardamento più cruento della storia di Brescia avvenne il 13 luglio 1944.
Duecento morti. Dalle 1,49 alle 1,59, con un primo raid notturno, vennero sganciate
decine di bombe. Furono raggiunti i principali stabilimenti impegnati nelle produzioni
di armamenti: Breda, Togni e Tempini. Alle 11 della mattina successiva nuovo attacco
con cinque formazioni di aerei che scatenarono il loro potenziale sull'area compresa tra
il Castello e la Ferrovia. Le bombe lesionarono anche il cimitero Vantiniano, la cupola del
Duomo e la biblioteca Queriniana che perse migliaia di volumi.
Brescia ha subito per i bombardamenti aerei più danni di Milano, in proporzione
all’entità dei caseggiati ed al grande numero della popolazione. Circa 35.000 furono i
vani devastati e gravemente danneggiati, 7000 le famiglie in condizioni da dover essere
assistite, per un totale di 28.000 persone.
La mostra espone alcune significative fotografie dell’Archivio del Museo scattate dai soci
del Cinefotoclub nel 1944-1945 dopo i bombardamenti e che fanno parte del volume
“Brescia gli anni della ricostruzione” edizioni del Moretto.
SPECIALE SPAZIO SOCI: BATTITI D’AUTORE FOTOGRAFIE DI CESARE PALAZZO
MOSTRA STORICA A CURA DI GABRIELE CHIESA: Silvano Bonaguri ed Anna Benzi. L’arte, la storia e la bellezza nei processi fotografici originari
inaugurazione mostra SABATO 9 OTTOBRE 2021 ORE 17
C.da Carmine, 2F Brescia
in esposizione fino al 7 novembre
orari di apertura: martedì-mercoledì-giovedì 9/12 - sabato e domenica 16/19
ORARI DI APERTURA: MART-MERC-GIOV 9-12 / SAB-DOM 16-19
INGRESSO LIBERO, Green Pass ed utilizzo mascherina obbligatori